Sono stato consigliere all’Ordine degli Psicologi della Lombardia per AltraPsicologia. Voglio tutelare e migliorare la condizione professionale degli psicologi e aumentare il valore sociale della psicologia che reputo la professione più impegnativa e complessa, ma anche la più bella e utile.

Paolo Campanini

La professione di psicologo è definita dalla legge 56/89 che istituisce l’Ordine degli Psicologi. Per definirsi psicologo è necessario essere regolarmente iscritti all’Ordine Professionale.

Anche quest’anno hai pagato l’Ordine e non sai bene perché? Ti devi iscrivere all’Ordine o no? Ma questi Ordini degli Psicologi, a cosa servono? Ci aiutano in qualche modo? Di seguito alcune brevi risposte per comprendere meglio la nostra professione.


Perché esiste l’Ordine degli Psicologi?

La legge 56/89 elenca le funzioni dell’Ordine ma vorrei riportare il discorso a una visione più ampia, per comprendere meglio il senso dell’Ordine degli Psicologi.
Gli ordini, in generale, nascono per presidiare due comparti particolarmente delicati del nostro vivere: la giustizia e la salute. La loro funzione dovrebbe essere quella di tutelare i cittadini in questi due comparti (anche se sappiamo che non sempre è così e capita che l’Ordine tuteli se stesso).

Quali sono le funzioni dell’Ordine degli Psicologi?

Per tutelare i cittadini l’Ordine degli Psicologi deve o dovrebbe occuparsi principalmente di:

  1. Tenere l’albo professionale.
  2. Curare l’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione, nonché mantenere la qualità dei professionisti e della loro formazione.
  3. Tutelare la deontologia.
  4. Designare i rappresentanti dell’Ordine negli enti e nelle commissioni (regionali o nazionali)
  5. Vigilare per la tutela della professione e svolgere attività per impedire l’abuso professionale.
Che fine fanno i soldi che versiamo annualmente all’Ordine?

Il Consiglio Nazionale stabilisce la quota minima per l’iscrizione all’Ordine regionale.

Poco meno del 20% della quota che paghiamo annualmente all’Ordine è data al Consiglio Nazionale, gli altri due terzi rimangono al nostro Ordine regionale che li utilizza per mantenere la sede, stipendiare i dipendenti, pagare le spese e i rimborsi per l’amministrazione (consiglieri compresi). Le risorse che rimangono sono utilizzate per progetti, commissioni o gruppi di lavoro che di volta in volta sono stabiliti dal consiglio dell’Ordine.

Ogni iscritto può visionare il bilancio del proprio Ordine e verificare come sono stati spesi i suoi soldi.

Cosa può e dovrebbe fare l’Ordine per il lavoro dello psicologo?

Spesso all’Ordine giungono richieste come se fosse un sindacato, cioè gli viene richiesto di tutelare i contratti o i posti di lavoro degli Psicologi. In realtà questa è una funzione propria di un sindacato e non dell’Ordine professionale. A volte, però, l’Ordine prende posizione in alcune controversie lavorative che coinvolgono una parte consistente dei colleghi.
L’Ordine può sviluppare il lavoro dello psicologo promuovendo e tutelando la professione, come, ad esempio, facendo riconoscere la figura professionale dello psicologo dalle altre istituzioni nazionali o locali (anche e soprattutto a livello legislativo) o tutelando la professione sia a livello professionale sia sociale(cioè evitando che attività proprie dello psicologo siano svolte da chi non è iscritto all’Ordine degli Psicologi).
In altre parole, l’Ordine può valorizzare la professione puntando sulla qualità dei servizi offerti dai suoi iscritti e vigilando su eventuali attribuzioni di attività psicologica a chi non è psicologo sia nelle istituzioni nazionali e locali sia nella società.

La finalità dovrebbe essere quella di innalzare la il valore sociale della psicologia e dello psicologo.

Perché all’Ordine sembra tutto burocratico e complicato?

L’Ordine degli psicologi è un ente pubblico, quindi è sottoposto alla normativa della Pubblica Amministrazione. Come il Comune, la Regione, gli ospedali e tutti gli altri enti pubblici è vincolato da molte leggi che ne definiscono il funzionamento. Gli stessi lavoratori dipendenti sono dipendenti pubblici. Quindi, il livello di discrezionalità dei Consiglieri e dei dipendenti è molto limitato.

A livello organizzativo, l’Ente pubblico fatica a muoversi agilmente e a far fronte alle richieste di una società in continuo movimento.

Rimane alla capacità e all'impegno dei Consiglieri ottenere il meglio dall’Ordine, anche ampliando le attività dell’ente ma tenendo sempre presenti le sue finalità ultime.

Perché alcuni Ordini sembra molto distanti dalle esigenze degli psicologi?

L’Ordine degli Psicologi è considerato un Ordine “giovane” se confrontato con altri ordini e essendo stato istituito nel 1989. Questo significa che in Italia la psicologia è considerata una professione “giovane”. Ma non è questo il problema principale.

In realtà, i nostri Ordini hanno impostato dal 1989 una politica perdente. Concentrarsi prevalentemente o quasi esclusivamente sullo psicologo/psicoterapeuta nel Sistema Sanitario Nazionale ed entrando in competizione con i medici ha solo posizionato la psicologia, e di conseguenza gli psicologi, in un settore che di fatto offre sempre meno opportunità e si allontana dalle esigenze dei cittadini, lasciando campo libero a pseudoprofessioni di occupare lo spazio della psicologia. Circa il 60% degli psicologi è libero professionista e svolge attività che solo parzialmente sono riconducibili alla psicoterapia del sistema pubblico.

Alcune indicazioni semplici e pratiche che riguardano l'iscrizione.

Cos’è l’Ordine degli Psicologi?

L’Ordine professionale è un ente pubblico non economico (cioè persegue un interesse pubblico e deve tenere un pareggio di bilancio tra entrate e uscite) ed è istituito per legge nel 1989 (legge 56/89). La stessa legge definisce l’attività dello psicologo.

Quando è obbligatorio iscriversi?

In Italia, tutti coloro che vogliono esercitare la professione di psicologo sono obbligati a iscriversi all’Ordine degli Psicologi dopo aver superato un Esame di Stato.

Come ci si iscrive?

Per iscriversi all’Ordine è necessario aver conseguito la Laurea un Psicologia, aver sostenuto il tirocinio post-lauream di 6 mesi + 6 mesi e aver superato tutte e 4 le prove dell’Esame di Stato.
Superato l’esame di Stato, è sufficiente recarsi all’Ordine della propria regione di residenza o di lavoro o scaricare i moduli dal suo sito e consegnarli compilati pagando la quota di iscrizione.
L’iscrizione sarà effettiva dopo che il Consiglio dell’Ordine regionale avrà approvato/rettificato l’iscrizione (il Consiglio generalmente è convocato mensilmente). Questo passaggio in Consiglio è imposto dalla legge 56/89. Quindi dal pagamento e consegna dei moduli all’iscrizione vera e propria possono passare alcune settimane.

Com’è composto e cosa fa l’Ordine regionale?

La struttura territoriale degli Ordini degli Psicologi è indicata nella legge 56/89. Ogni regione ha un proprio Ordine (tranne le province autonome di Trento e Bolzano che ne hanno uno ciascuna).

Nell’Ordine regionale sono presenti i consiglieri eletti e il personale di segreteria (oltre a vari consulenti e colleghi attivi su progetti specifici o gruppi di lavoro/commissioni). Il personale di segreteria solitamente è composto da lavoratori dipendenti che si occupano del lavoro di ufficio e del contatto con gli iscritti per la parte più burocratica (sono coloro che incontriamo quando andiamo a iscriverci all’Ordine e che seguono le nostre pratiche). I consiglieri, invece, costituiscono il Consiglio dell’Ordine e hanno la funzione di amministrare l’ente in rappresentanza degli Psicologi. Il consiglio dura in carica 4 anni (ogni 4 anni siamo chiamati a votare i colleghi che si candidano alle elezioni) ed è composto da 7 o 15 consiglieri (dipende dal numero degli psicologi iscritti all’ordine della regione).

I consiglieri eleggono tra loro entro 30 giorni dalle elezioni 4 “cariche”: presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. Le cariche hanno compiti specifici per la gestione dell’Ordine.

Il consiglio si ritrova solitamente almeno una volta al mese per deliberare i nuovi iscritti (e rendere attiva l’iscrizione) e per definire, sempre con delibere, tutte le altre attività amministrative e progetti, commissioni o gruppi di lavoro che il Consiglio stesso stabilisce di mettere in atto. In generale, l’Ordine regionale si occupa di tutte le attività che hanno valenza regionale e dialoga con le altre istituzioni a livello regionale.

Com’è composto e cosa fa l’Ordine Nazionale?

Il CNOP, Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, ha sede a Roma. È composto da tutti i presidenti degli ordini regionali.

Questo “consiglio dei presidenti” elegge al suo interno le “cariche” nazionali, cioè presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere, come negli ordini regionali. Così, un presidente regionale è sicuramente un consigliere del Consiglio Nazionale e può anche essere anche una “carica” nazionale.
Il CNOP è l'istituzione che rappresenta gli Psicologi sul piano nazionale ed europeo. In pratica, si occupa di questioni a carattere nazionale. Inoltre, predispone e aggiorna il nostro codice deontologico.

Infine, come avviene negli ordini regionali, il Consiglio Nazionale attiva commissioni, gruppi di lavoro e progetti a valenza nazionale, oltre a dialogare con le altre istituzioni a livello nazionale.