Mi occupo della previdenza degli psicologi come membro del Consiglio di Indirizzo Generale (CIG) ENPAP. Abbiamo l'opportunità di dimostrare che gli psicologi liberi professionisti sono una parte sana e innovativa della nostra economia. Lo dimostriamo gestendo le nostre pensioni in modo virtuoso.

Paolo Campanini

Lo psicologo libero professionista ha una grande opportunità: l'ENPAP , la nostra cassa di previdenza e assistenza.

Non hai chiaro come funziona l'ENPAP? Ecco in 5 punti le mie indicazioni, avendo avuto l’opportunità di dedicare all’ENPAP parte del mio lavoro.


Cos’è l’ENPAP
L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi (ENPAP) è una fondazione privata (quindi non è un ente pubblico) costituita da una legge dello Stato (103/96) per fornire assistenza e pensioni agli psicologi liberi professionisti. Con ENPAP è stata estesa la tutela pensionisticaai liberi professionisti. I lavoratori dipendenti e altri liberi professionisti hanno come riferimento l’INPS. Noi psicologi no, abbiamo un nostro ente fatto su misura per noi: l’ENPAP.
A cosa serve l'ENPAP
Due sono le lettere importanti nell’acronimo ENPAP: la P di previdenza e la A di assistenza. L’ENPAP ha queste due finalità "paracadute" principali: fare in modo che al termine della nostra carriera ci venga erogata una pensione (Previdenza) e tutelarci in caso di necessità impreviste o semplicemente durante i passaggi delicati della nostra vita professionale (Assistenza).
Che fine fanno i soldi che verso all’ENPAP
All’ENPAP versiamo due forme di contributi (oltre al contributo di maternità): il 2% (che dobbiamo addebitare al cliente/paziente) e il 10% (che calcoliamo sul totale guadagnato ogni anno.
Il 10% sono i soldi che mettiamo da parte per la pensione e che formano il “montante contributivo”, ovvero i soldi della nostra futura pensione, che ogni anno sono rivalutati. Quando termineremo di lavorare ci verranno restituiti sotto forma di pensione. Quindi il 10% che versiamo è una sorta di obbligo a risparmiare per la vecchiaia. Questi soldi non servono a pagare le pensioni di sconosciuti (come all’INPS) ma rimangono in giacenza fino alla nostra pensione. Una sorta di conto in banca personale e vincolato.
Il 2% serve a coprire i costi del funzionamento dell’ente e di tutte le forme di assistenza che riceviamo: invalidità, inabilità e ai superstiti; indennità giornaliera per malattia o infortunio; partecipazione alle spese funerarie; borse di studio per i figli di iscritti deceduti o inabili; contributi in caso di danni causati da calamità naturali; contributo per anziani non autosufficienti o per inabilità temporanee o permanenti; polizza collettiva per assistenza sanitaria integrativa (grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi); contributo di paternità e genitorialità.
Conviene essere iscritti all’ENPAP
In linea generale sì. Gli altri professionisti che afferiscono all’INPS devono versare circa il 30% dei propri introiti, noi all’ENPAP solo il 10%, permettendoci così di poter fare altre scelte economiche. Inoltre, i soldi che verso in ENPAP sono deducibili, ovvero su quanto versato non ci pago le tasse! Quindi più tasse pago più mi è conveniente versare in ENPAP.
Un altro elemento interessante è che nel 2016 abbiamo ottenuto la possibilità di avere degli interessi interessanti sui soldi versati. Infine, tutte le forme di assistenza alle quali possiamo accedere ci proteggono e garantiscono una copertura economica in caso di interruzione lavorativa dovuta a forze maggiori: gravi malattia, infortuni, maternità ecc.
Chi gestisce l’ENPAP
Oltre agli uffici dell’ente, ci sono due organi composti da psicologi e votati da psicologi: il Consiglio di Amministrazione (CdA) e il Consiglio di Indirizzo Generale (CIG). Il CdA nomina al suo interno il presidente e il vicepresidente, è composto da 5 colleghi e ha tutti i poteri di amministrazione. Il CIG è una rappresentanza degli psicologi che indirizza a livello generale l’operato del CdA. Il CIG ogni anno è anche chiamato ad approvare i bilanci dell’ente, svolgendo cos’ un’azione di verifica dell’operato del CdA.
Perché è importante votare
A differenza delle assicurazioni private o degli enti pubblici in ENPAP abbiamo la possibilità di votare direttamente chi lo dirigerà.
Questo è un vantaggio democratico da non sottovalutare. Purtroppo, assistiamo spesso a degli scandali nella gestione dei denari. Il voto è lo strumento migliore per garantirci la buona gestione dei nostri soldi! Un esempio è quanto successo nel 2012. Il presidente di allora comprò un palazzo con i soldi nostri facendo guadagnare al venditore 18 milioni di euro in un giorno. Scoppiò lo scandalo e alle elezioni successive la formazione che sosteneva il presidente perse clamorosamente e fummo eletti a dirigere noi di AltraPsicologia. L’anticorpo democratico aveva funzionato. Per questo, i nostri soldi all’ENPAP sono al sicuro, siamo noi, con il nostro voto che decidiamo chi li gestirà.